qui tutto è perchè non è

In qui tutto è perchè non è, l’artista edifica un luogo interiore dove l’architettura si fa visione. Le strutture geometriche, simili a torri o templi, si innalzano come forme sacre da un mosaico cromatico fatto non di pietra, ma di silenzio, assenza e allusione metafisica. Sono cattedrali non della terra, ma del pensiero.

Immerso in tonalità sovrapposte di blu, viola e verde, il paesaggio evoca un senso di elevazione e sospensione. Una luna discreta osserva da lontano, mentre nel cielo si agitano trame organiche, segno che anche nello spazio sacro il caos continua a vibrare.

Il titolo qui tutto è perché non è trasforma la cattedrale in un paradosso: un luogo la cui presenza nasce dall’assenza. In questa visione, la materia si dissolve e il significato si eleva. Non è una rappresentazione della fede, ma un invito alla meditazione sull’essere e sul non-essere — una soglia metafisica tra ciò che appare e ciò che non è.